Animali VS Animali

La Giornata della Terra, istituita nel 1970 e che si celebra ogni anno il 22 aprile, ci ha ricordato, per almeno 24 ore, quale sia il nostro impatto sul Pianeta che ci ospita e di cui ci sentiamo proprietari al punto da avere ucciso migliaia di animali fino a portare all’estinzione moltissime specie.

Questa giornata è utile per sensibilizzare verso la protezione di tutti gli altri esseri viventi che abitano il nostro Pianeta e che come noi hanno diritto a viverci.
Purtroppo però le nostre azioni impediscono agli animali di sopravvivere generando così la scomparsa di habitat naturali e l’estinzione di specie animali.

Gli umani sono solo lo 0,01% di tutta la vita sulla Terra (in termini di biomassa) ma hanno distrutto l’83% dei mammiferi selvatici, assestandogli un “colpo finale” negli ultimi 50 anni, dato derivante dalla ricerca del  professor Ron Milo del Weizmann Institute of Science di Israele. Tutta la vita sulla Terra è costituita all’82% da piante, al 13% da batteri, al 5% da animali (insetti, funghi, pesci e altre specie) e soltanto allo 0,01% dall’uomo. L’86% della vita si trova sulla terraferma, l’1% negli oceani e il 13% sottoterra (soprattutto batteri).
Insetti, coralli, elefanti, giraffe, orsi polari, balene e api sono solo alcuni degli animali a cui stiamo rendendo impossibile la vita. La buona notizia è che il tasso di estinzione può essere rallentato e molte specie animali possono essere protette e aiutate a crescere di nuovo.
Per alcune specie però ormai è troppo tardi: ecco 7 meravigliosi animali estinti che non vedremo più per colpa dell’uomo.

Uno studio ha mostrato come nella fossa delle Marianne tutti gli animali analizzati, anche i più piccoli, abbiano plastica all’interno del loro organismo. Questo ovviamente non ha un buon riscontro sulla salute delle specie che abitano nella più profonda depressione oceanica.

Un altro studio ha analizzato i dati di 73 ricerche sul declino degli insetti: due ricercatori hanno stimato che il 40% delle specie si estinguerà nel giro di pochi decenni. Il tasso di estinzione, infatti, risulta otto volte superiore a quello di uccelli, rettili e mammiferi. Le cause sono tutte legate a fattori antropici, e la loro scomparsa avrà effetti catastrofici sull’umanità.
Secondo il Living Planet Report del WWF, dagli anni ’70 ad oggi il nostro consumo di terre e risorse ha causato un assottigliamento medio del 60% nelle popolazioni di mammiferi, uccelli, rettili, pesci e anfibi. In 40 anni abbiamo causato una perdita di vertebrati simile a quelle delle estinzioni di massa: il consumo di risorse prepotente e in piena “esplosione” da parte dell’uomo ha causato, negli ultimi quattro decenni, un calo generalizzato e senza precedenti di esemplari nelle popolazioni di vertebrati: occorre quindi per la biodiversità qualcosa di simile agli accordi di Parigi.
Il WWF ha pubblicato delle foto di animali composte da tanti pixel quanti sono gli esemplari rimasti in vita; dando uno sguardo al seguente link, la questione dell’estinzione, “letta” tramite queste foto, è eclatante e triste allo stesso momento.

Sappiamo che l’uomo e il mondo della moda sfruttano gli animali per realizzare oggetti per la vita quotidiana. Questo video denuncia, in maniera abbastanza cruda, questa triste realtà.

Di seguito una serie di immagini e video che hanno l’obiettivo di sviluppare l’empatia verso questo tema nei lettori di questo articolo del blog Ambientiamoci.

 

L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile.
Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.
Hubert Reeves

Nicola Mura