Per maestri ho avuto i miei occhi.
(Michelangelo Antonioni)
Oggi rientriamo nell’isola di Sardegna, per scoprire una storia che molti di noi ignorano e tanti altri avranno vissuto.
Leggi tutto “Immagini dal mondo”Per maestri ho avuto i miei occhi.
(Michelangelo Antonioni)
Oggi rientriamo nell’isola di Sardegna, per scoprire una storia che molti di noi ignorano e tanti altri avranno vissuto.
Leggi tutto “Immagini dal mondo”Stavolta nessun giro di parole. Parlerò in modo diretto, in prima persona, in barba a tutte le regole base della comunicazione.
Questa settimana avrei potuto parlare di musica, di film, di arte, ma la più becera cronaca mi richiama alla realtà.
Leggi tutto “Che paura la cultura”“Gli abbracci sono un posto perfetto in cui abitare…” (tratto dal web)
Gli abbracci sono una magia pura, semplice e gioiosa, che scaldano il cuore e danno energia, purificano l’anima…
Quando si parla di archeologia della Sardegna si pensa subito ai nuraghi. La maggior parte di noi ne ha almeno sentito parlare, molti ne hanno visitato almeno uno nella vita. Oggi però vi racconto di due monumenti che con i nuraghi non hanno niente a che vedere ma che sono estremamente interessanti e belli. Per farlo ci spostiamo nel Nord dell’isola, nel sassarese, e cominciamo il nostro viaggio nei territori di Olmedo.
Qui si trova Monte Baranta, un complesso megalitico composto da due parti:
– una muraglia rettilinea, lunga 97m, che racchiude un gruppo di capanne quadrangolari, pluricellulari, in alcuni casi absidate;
– un recinto-torre, alto 9m e con pareti spesse dai 4,15 m ai 6,50 m., con due ingressi a corridoio. All’interno una scala ricavata nel muro conduce a un cammino di ronda, presente su un piccolo tratto.
I primi studiosi ad averlo individuato hanno subito pensato si trattasse di un protonuraghe, una versione arcaica dei nostri nuraghi a tholos. Dovremo attendere le indagini e gli scavi di Alberto Moravetti per scoprire che si tratta di un complesso costruito nell’età del Rame, durante la cultura di Monte Claro (2500-2200 a.C. circa).
Ci spostiamo a Ottava, frazione di Sassari dove incontriamo il santuario di Monte D’Accoddi, un unicum in Sardegna. La sua forma ha dato il via a molte teorie e leggende poiché simile a uno ziqqurat mesopotamico. Si tratta di un monumento legato al sacro, al religioso, che ha conosciuto due fasi costruttive: la prima risalente al Neolitico finale, durante la cultura di Ozieri (3900-3600 a.C. circa), in cui fu edificato il cosiddetto tempio rosso; la seconda della successiva età del Rame, fase sub-Ozieri (3600-2900 a.C. circa), fu realizzato il secondo santuario, che ingloba il precedente e che utilizza gli stessi elementi stilistici, tralasciando l’estetica a favore della monumentalità.
Ercole Contu avviò gli scavi nei primi anni ‘50 del secolo scorso, mettendo in luce il perimetro e le strutture del santuario. Si deve però attendere ancora un ventennio per gli scavi dell’interno del monumento. Sarà Santo Tinè ha trovare le tracce di un edificio più antico, del tutto simile all’altro ma di dimensioni inferiori. Sulla sommità della terrazza antica era presente il sacello del tempio, un vano rettangolare preceduto da un piccolo portico, in origine sorretto da pali lignei, così come il tetto a doppio spiovente. Le pareti di tutto l’edificio e il pavimento del sacello erano rivestiti di intonaco rosso (da qui il nome di tempio rosso). Gli scavi documentarono la distruzione del primo santuario a causa di un incendio.
Dopo l’incendio che distrusse il tempio rosso, fu costruito un nuovo sacello, una nuova piramide tronca e si ampliò la rampa di accesso.
Il santuario dopo la ricostruzione
Quale fosse la funzione dei due siti e quali le caratteristiche delle genti che li costruirono ve lo spiegheremo domenica 10 novembre in occasione dell’uscita archeologica nel sassarese. Sono ancora aperte le prenotazioni!
Isabella Atzeni
La Giornata della Terra, istituita nel 1970 e che si celebra ogni anno il 22 aprile, ci ha ricordato, per almeno 24 ore, quale sia il nostro impatto sul Pianeta che ci ospita e di cui ci sentiamo proprietari al punto da avere ucciso migliaia di animali fino a portare all’estinzione moltissime specie.
Leggi tutto “Animali VS Animali”Oggi raccontiamo il progetto di una giovane fotografa pubblicato a settembre dal New York Times. Lei è Mary F. Calvert, da anni condivide attraverso la fotografia reportage che parlano di diritti umani e questioni di genere riguardanti il mondo. Lo fa in un modo delicato e pungente allo stesso tempo, con misura e senza mai esagerare ma facendo trasparire tutti i sentimenti del soggetto fotografato e dell’occhio che ha impresso quella storia.
Leggi tutto “Immagini dal Mondo”Oggi vogliamo, partendo dal ricordo di un grande voce del Mediterraneo, raccontare una storia che parla dell’oggi.
La voce è quella di Rosa Balistreri.
Leggi tutto “L’amuri miu si tu”Siamo costantemente bombardati da messaggi di ogni tipo e sollecitati da ogni tipo di informazione. In questo frastuono mediatico, ognuno di noi si trova spesso ad avere mille pensieri in testa.
Che siano belli o brutti i pensieri ci tengono compagnia.
Cagliari, una capitale del Mediterraneo a misura d’uomo.
Vivere la città è il modo migliore per conoscerla, perché visitarla e basta non è mai sufficiente. Ecco perché scegliere di infilarsi nelle viuzze fuori dal circuito più turistico o fermarsi a parlare con gli abitanti di quel luogo sono alcune delle cose che contribuiscono a vivere un’esperienza diversa nel posto che stiamo visitando. Oggi cercherò di suggerirvi 5 attività da non perdere in città, 5 cose da fare che lasceranno un segno al vostro passaggio a Cagliari.
Leggi tutto “5 COSE DA NON PERDERE A CAGLIARI”“Occorre rendersi conto che la fobia verso i migranti e l’inganno della crescita a spese della natura non servono ad altro che a distrarre l’opinione pubblica, per mantenere immutate le disuguaglianze sociali anche a fronte della sfida del clima. Una sfida di primaria importanza che richiede due impegni cogenti: lasciare sottoterra i combustibili fossili e garantire i diritti umani e sociali nella transizione energetica. Sono queste le autentiche ipoteche per la civiltà a venire e non si riscuoteranno senza conflitti, per cui ogni individuo, ogni soggetto, ogni associazione, ogni organizzazione di interessi o di valori sarà tenuta a contrapporre una visione strategica all’interesse a breve, come è sempre avvenuto nelle fasi di profonda trasformazione” (Mario Agostinelli).
Leggi tutto “Verso la transizione energetica. Le fonti inesauribili e rinnovabili”