Un ricordo di Natale

Siamo ormai arrivati alla fine di un anno, che voglio definire “strano, diverso, pericoloso, solitario, mascherato”…

Come ogni anno ci si prepara al Natale, festa “si dice” più che altro per i bambini, io invece non sono d’accordo, secondo me il Natale è la festa di grandi e piccini… e detto da un omino di legno… 

Ora vi racconto… decidete voi cosa… 

Quando arriva il mese di dicembre una normale famiglia, prepara il suo albero di Natale, e il suo presepe che mai deve mancare… ogni giorno un nuovo decoro, un disegno, un oggetto creato a mano.

Due bimbe aspettano con ansia questo giorno… aspettano la mattina per poter aprire il loro dono… ma la cosa che più piace loro fare sapere qual è? 

Andare dai nonni… 
Riempirsi i polmoni dei profumi che quel giorno regala loro. Il profumo di quel dolce preferito realizzato con le mani segnate dalla fatica… riempirsi le orecchie dal vociare di tutti contemporaneamente… riempirsi la pancia di quelle prelibatezze. 

Passa il tempo, gli anni, le abitudini cambiano perché le persone vanno via, ma se il natale lo si è vissuto col cuore e ci si concentra, quei profumi, suoni e sapori, dentro sé stessi rimarranno in eterno.

Quest’anno forse, non si sa, sarà diverso e chi lo sa, ma se un pochino ci si concentra come me che sono un omino di legno, i ricordi del passato ci faranno stare meno soli e più amati…

Alice Kikki

Alba

L’alba è il periodo intermedio fra la notte e il pieno giorno.

Culmina con l’aurora e termina con la levata del sole.

Mi piace immaginare il passaggio tra la luna e il sole, come avveniva in un noto cartone animato,
in cui si vedeva un carretto guidato dal dio Apollo che trasportava in cielo il sole al suo sorgere e portava giù,  sempre col carretto, la luna … tra loro si incontravano solo per poco tempo …

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Il futuro

Stiamo passando un periodo nel quale ci siamo ritrovati a dover fare i conti con un piccolissimo virus che ha causato tanti morti, ha portato nuove regole e tante restrizioni da seguire.  Una di queste è lo stare a casa e il poter uscire solo per motivi di lavoro, per esigenze sanitarie o per fare la spesa alimentare. Sicuramente in tutto questo periodo non abbiamo patito la fame, anzi abbiamo contribuito al nostro, chiamiamolo così, crescere di taglia. Mentre si è stati a casa, oltre ad aver fatto le classiche faccende domestiche, abbiamo cucinato, abbiamo ballato, abbiamo cantato e abbiamo dato spazio all’immaginazione.

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