DAL PALCOSCENICO ALLE LIBRERIE: IL TRAPEZISTA FIDUCIOSO

Stavolta abbiamo deciso di puntare alto.

E lo facciamo parlandovi di un libro appena uscito, pubblicato da Armando Editore. Il titolo è “Il trapezista fiducioso”. A scriverlo è un uomo di teatro che, nel tempo, è stato anche giornalista, scrittore, cantante, fondatore di gruppi e associazioni: Mario Faticoni. Sardo veronese, Faticoni con questo libro pubblica il suo primo romanzo.

Perché siamo qua a consigliarlo convintamente?

Diverse sono le ragioni.

In primo luogo per come è scritto. Faticoni, da navigato attore e regista, infonde nella scrittura un ritmo preciso, calibrato, quasi voglia che la pagina risuoni ad alta voce. È una prova che noi abbiamo fatto e pensiamo funzioni: quando leggerete “Il trapezista fiducioso” provate a farlo ad alta voce. Apprezzerete sicuramente il ritmo intimo e costante della scrittura.

Un altro motivo per cui consigliamo questo romanzo è per come è stato concepito e strutturato. A metà tra autobiografia, riflessioni, denunce politico-culturali e romanzo, l’autore utilizza alcuni strumenti narrativi decisamente interessanti, che portano questo lavoro a snodarsi nel tempo e nello spazio in maniera non convenzionale.

Ad un lettore esperto non sfuggiranno alcune vicinanze a “Il figlio di Bakunin” di Sergio Atzeni e a un capolavoro del giallo come “Il terzo uomo” di Graham Greene.

C’è anche un ulteriore motivo per cui consigliamo la lettura del libro: l’uso della lingua italiana.

Faticoni scrive senza cedimenti, con una precisione linguistica che, lo affermiamo senza paura di eccedere, può far ricordare alcuni grandi nomi della letteratura italiana. Qua e là nelle pagine si può ravvisare l’eco di Pavese, Eco, Fenoglio, Calvino. Una spasmodica ricerca della parola giusta, dell’espressione esatta che, una volta scelta, difficilmente potremmo provare a sostituire. Un rigore stilistico fuori dal tempo e dalle mode letterarie.  Quello di Faticoni è, in definitiva, l’espressione di un lavoro minuzioso e preciso.

La cosa che colpisce però, a fronte di quanto appena scritto, è la freschezza della narrazione e del racconto.

La vicenda si snoda su intorno a due figure, Andrea Carteri e Pasqualino l’archivista. Carteri, teatrante deluso e stanco del costante fallimento della politica culturale che lo circonda, affida all’amico Pasqualino i diari e i documenti conservati in una vita e sparisce nel nulla. Pasqualino nel corso del libro si darà da fare per ricostruire la vicenda umana e culturale di Carteri alla ricerca dell’amico nascosto.

Non andiamo oltre per non togliervi il piacere della scoperta.

Riportiamo però una nota, presente nel libro, dell’editore Salvatore Merra che, con poche parole, descrive in modo efficace questo lavoro: “Con un linguaggio colto, attento, ricercato ma non didattico, il teatro, la politica, la storia di un popolo attraverso quella di un uomo. Emozioni e passioni non ordinarie. Un vero piacere”.

Avrete capito dunque, al termine di questa breve lettura di presentazione, che a noi “Il trapezista fiducioso” è piaciuto molto, tanto da scrivere per consigliarne a tutti una buona lettura.

Roberto Deiana

Foto: Roberto Deiana