Il lato positivo del coronavirus

Il costo umano e il disastro economico innescato dalla malattia potrebbero rendere ancora più difficile combattere i cambiamenti climatici, poiché le risorse che si pensava di destinare a progetti ambientali dovranno essere dirottate sulla ricostruzione delle macerie. Però se i fondi già stanziati orienteranno gli investimenti in modo sostenibile quando si riparte, se verranno ripensate le catene di fornitura accorciandole, se lo smart working diventerà un modello e non più un obbligo emergenziale, allora potremmo dire che la maledetta piaga ci ha insegnato a entrare in una nuova era. (DATAROOM

Ci stiamo tutti concentrando rapidamente sulla ripresa dell’economia, senza preoccuparci se sia verde o no. Anzi, secondo il presidente di Confindustria, il governo dovrebbe subito dirottare i soldi del Green New Deal sui provvedimenti urgenti per rimettere in moto la crescita.
(Andrea Ranieri, ilmanifesto.it).
Il virus esplode nel Nord più inquinato d’Europa.

In questo articolo si scrive riguardo il traffico che cala ovunque come nelle autostrade, come nelle statali e città; che la qualità dell’aria migliora (DATAROOM di Milena Gabanelli).

Le restrizioni imposte per contenere la diffusione del Covid-19 hanno ridotto le emissioni di inquinanti e di CO2. Ma di quanto? Al momento si può solo stimare, sulla base dei dati disponibili relativi alle tre principali regioni italiane — Lombardia, Emilia Romagna, Veneto — e misurato sulle settimane successive all’entrata in vigore dei divieti, comparato con quelle precedenti o dello stesso periodo nel 2019.

Questo articolo si focalizza sul perché crisi climatica, consumo del suolo, inquinamento e coronavirus siano legati a doppio filo.

Nonostante la gravità della pandemia di Covid-19 (Coronavirus), c’è stato un risvolto positivo inaspettato.

In questi primi mesi del 2020 la popolazione di tutto il mondo è stata allertata dalla diffusione del coronavirus, ma in Cina, dove c’è stato il maggior numero di contagi, molte città sono paralizzate per evitare che la situazione degeneri. Per questo, con centinaia di migliaia di macchine ferme nei garage e moltissime fabbriche inattive, nonostante la grave emergenza sanitaria il coronavirus sta significativamente abbattendo le emissioni di CO2 in Cina. A partire dal 3 febbraio 2020, i consumi di carbone per la produzione di energia in Cina si sono ridotti al valore minimo registrato negli ultimi quattro anni. Anche il consumo di petrolio si è ridotto al livello più basso registrato dal 2015. Il prolungamento delle vacanze per il capodanno cinese, deciso dalle autorità per cercare di contenere l’epidemia, ha quindi contribuito a ridurre la produzione industriale di un valore compreso tra il 15% e il 40%. A causa del coronavirus quindi le emissioni di CO2 rispetto allo stesso periodo del 2019 sono passate da 400 milioni di tonnellate metriche a 300 milioni. Questo equivale a una riduzione delle emissioni pari al 25% in Cina. Su scala globale, questo valore si traduce in una riduzione delle emissioni del 6% rispetto all’anno precedente. Secondo uno studio del CREA basato su dati satellitari, inoltre, anche le emissioni di NO2 sarebbero in picchiata a causa del blocco del settore dei trasporti. Rispetto allo stesso periodo del 2019, si registra una diminuzione del 36%. Sebbene sia stata necessaria l’epidemia di coronavirus per abbattere le emissioni di inquinanti in Cina, questa riduzione potrebbe essere temporanea. Si teme che, per far riprendere l’economia bloccata dall’epidemia, la Cina potrebbe decidere di aumentare i ritmi produttivi non appena si potrà riprendere a pieno regime una volta debellato il virus, invertendo la tendenza e aumentando di molto le emissioni e l’inquinamento. (Different.).

Per un approfondimento fai click qui.
Cambiando discorso, da una prospettiva di “spazio riservato alla vita”, abbiamo potuto vedere come appena l’uomo è dovuto restare a casa in autoisolazionela natura sembra non aver atteso molto prima di riprendersi i suoi spazi.
Nei prossimi tre articoli viene proprio approfondito il fenomeno come la natura, dai cinghiali ai delfini, si riprenda i suoi spazi nell’Italia del Coronavirus:

  1. www.peopleforplanet.it
  2. www.curioctopus.it
  3. www.mondofox.it

Infine condivido un post di Fridays For Future Italia in cui si sottolinea come il fronteggiare questa pandemia sia stato decisamente più rapido di quanto lo sia stato finora il fronteggiare il cambiamento climatico.

Chiudo questo articolo per Ambientiamoci
auspicando per l’umanità un futuro prossimo migliore degli scorsi decenni.
Questo potrà essere merito della memoria,
della consapevolezza e della responsabilità sociale di tutti.

Nicola Mura