Rovistami! Guide di Contastorie. I Maestri della grafica.

Da secoli l’uomo è stato spinto in modo naturale al disegno. Tracciare segni e figure incidendo con uno strumento appuntito, o con l’aiuto di colori naturali, una superficie liscia è quindi una pratica antichissima. Dare una risposta al come e con quali motivazioni non è sempre semplice; diversi sono gli antropologi che si sono cimentati nella materia con una serie di studi sull’arte dei popoli primitivi odierni. Sebbene alcune di queste teorie, e le conseguenti dimostrazioni, lascino molteplici dubbi, ciò che invece è possibile affermare è che l’uomo da sempre ha sentito il bisogno di esprimersi. La tendenza e la tecnica con la quale si è espresso fin dal principio è stata il disegno: le grotte franco-cantabriche, i graffiti rupestri del Sahara o della Val Camonica ne sono uno splendido esempio. E ancora le ceramiche, decorate con differenti motivi utilizzando molteplici strumenti (il cardium, per esempio), la pittura parietale e da cavalletto e, infine, l’oreficeria: tutto era preceduto da un disegno. 

Dalla grafica intesa come disegno, il passaggio all’incisione diretta su matrici ha avuto specifica derivazione direttamente dalla decorazione dei manufatti in metallo: in primis dall’oreficeria medievale. Da essa non ha tratto solo la modalità tecnica ma anche i principali strumenti che sono diventati insostituibili per qualsiasi incisore fino all’epoca contemporanea: il bulino, il cesello e l’agemina. E ancora sgorbie, scalpelli a sezione tagliente ricurva di varie dimensioni, da insostituibili strumenti per i falegnami a creatori di linee e contorni per gli incisori di xilografie.

Nelle sale espositive, ex quadreria del Museo Civico di Sinnai, è stata allestita una mostra dedicata proprio alla grafica degli artisti presenti nella collezione..

Il patrimonio artistico è frutto del lascito testamentario che il canonico Cesare Perra fece al Comune di Sinnai alla sua morte, avvenuta nel 1979. Per dare maggior respiro al visitatore, i curatori del museo hanno pensato di allestire delle mostre a rotazione semestrale, scegliendo una tematica diversa in modo da creare ogni volta un’esposizione fresca e nuova tra le opere presenti nella collezione. 

La prima, quindi, è dedicata ai maestri della grafica del Novecento, ovvero a tutti quegli artisti presenti in collezione che hanno prodotto opere di disegno, di xilografia, di acquaforte o di altre tecniche incisorie. 

La grafica viene spesso ritenuta un genere artistico di minore importanza, soprattutto per la serialità della produzione e per il risultato artistico finale. È possibile affermare, di buon grado, che sia il disegno che l’incisione (in tutte le sue espressioni tecniche) siano alcune delle forme d’arte più ricercate e più complesse per tecnica ed esito finale.

In Sardegna la prima tecnica a essere applicata nel Novecento è stata l’incisione su rame (acquaforte e acquatinta) il cui iniziatore fu Felice Melis Marini (artista che visitò Sinnai in diverse occasioni ), che la apprese durante un soggiorno romano tra il 1897 e il 1901 presso la Regia Calcografia. Al Melis Marini l’editore Hoepli affidò la stesura del trattato L’acquaforte. Manuale pratico, edito nel 1916 che fu ben accolto e riscosse un notevole successo. Con questa affermazione editoriale, il Melis Marini divenne per gli artisti sardi un maestro da seguire come punto di riferimento. Negli anni Trenta iniziò la sperimentazione con la xilografia, appresa da un altro grande maestro sardo al quale si deve la tecnica con matrice lignea: Remo Branca. A onor del vero, fu grazie all’artista Giuseppe Biasi che la xilografia prese di nuovo avvio nell’isola, Branca fu teorico e grande promotore con una massiccia azione didattica, permettendo quindi una diffusione corretta della tecnica grazie anche alla pubblicazione di differenti volumi come Cos’è la xilografia (1938) e i due imponenti volumi editi da Fossataro nel 1967 La xilografia in Sardegna e Breviario della xilografia (qui esposti grazie alla collaborazione con la Biblioteca di Sinnai). 

Il percorso espositivo è costruito partendo dal disegno, rappresentato nella collezione da interessanti artisti come Rita Thermes (Madrid, 1923 – Madrid, 2008) con due bozzetti per la via Crucis del Sacro Cuore di Quartu Sant’Elena (post 1959) e Tarquinio Sini con la caricatura di Monsignor Puxeddu (1933), un benemerito cittadino sinnaese. 

Il percorso prosegue con la xilografia, tecnica incisoria che prevale in tutta la collezione, allestita partendo da soggetti di paesaggio per arrivare a scene di genere della società sarda. Si inizia con Felice Melis Marini con uno dei suoi primi tentativi xilografici, una Villa romana degli anni Trenta; Giovanni Dotzo, altro grande maestro incisore, troppo spesso dimenticato dalla critica, allievo del Melis Marini e presente con la xilografia Via di Paese.

Una xilografia della Mattanza dell’artista iglesiente Foiso Fois (presente a Sinnai anche con un murale in Via Eleonora d’Arborea n°1 che raffigura la rinascita del lavoro agricolo in Sardegna) è forse uno dei brani più intensi della collezione, non solo per la tecnica ma anche per il soggetto scelto: celebre il dipinto custodito alla Galleria Comunale di Cagliari dello stesso soggetto. L’unica acquaforte presente è dell’artista Enrico Piras, sassarese di nascita, che raggiunge esiti notevoli chiaroscurali (Il segreto del sindaco, 1967

Chiudono il percorso due monotipi di Antonio Atza, grande artista colorista del secondo Novecento e una serigrafia sperimentale di Ausonio Tanda denominata Mostri impronte (1963), emblema di uno dei periodi di grande ricerca artistica che lo porterà a esiti notevoli di tipo informale. 

Per maggiori informazioni sulla mostra e sugli orari di visita: www.muasinnai.com.