Sopravvivere con la poesia

Questi nostri tempi ci hanno lasciato, ci stanno lasciando, l’eco di un nuovo anno zero

E allora nel nostro piccolo anche noi vogliamo parlare del “poi”. E vogliamo farlo attraverso l’amata poesia, attraverso le parole e i versi di chi ha la capacità di mediare, modulare, traslare il mondo che lo circonda.

Oggi vi proponiamo “La vita sopravvissuta”, di Raffaele Crovi (Einaudi, 2007)

Il tempo futuro
non è la vita futura:
ci sarà chi al tuo posto
costruirà e vivrà
quel che chiamiamo avvenire.
Futuro è il tempo di un verbo,
futuro è uno spazio da esplorare,
futuro è progetto
di quello che verrà.
Dei giovani o dei vecchi?
Chissà.

Due righe sulla figura di Crovi è necessario spenderle. Nato nel 1934 e morto nel 2007, è una figura poliedrica dall’attività eterogenea.

E’ stato un giornalista, scrittore, poeta, critico letterario ma anche autore televisivo, sceneggiatore ed insegnante. Ha collaborato con il Corriere della sera e con la Rai, è stato direttore artistico del Teatro Verdi di Milano e ha insegnato Tecniche di scrittura all’Università di Urbino e Tecniche di comunicazione visiva all’Istituto Universitario di Storia dell’Arte di Parma.

Ma al di là del suo curriculum ampio e prestigioso, a noi ha colpito molto proprio la breve poesia che abbiamo voluto proporvi: un momento di riflessione, attraverso la bellezza della parola scritta, sul nostro mondo di oggi e di domani.

Roberto Deiana
Foto di Gerd Altmann da Pixabay