UN POCO DI TEPORE

Oggi vorremmo parlarvi di una coppia. Una coppia come tante di lavoratori, due persone che, a causa dei turni in fabbrica, riescono a vedersi solo per cena e che cercano la presenza del proprio compagno (o compagna) nello stesso punto del letto in cui l’altro/a ha dormito.

Questa storia, forse l’avrete riconosciuta, l’ha già raccontata un grande scrittore: Italo Calvino. E l’ha fatto, nel 1958, non una ma due volte: in un racconto e in una canzone. “l’avventura di due sposi”, contenuto nel libro “Amori difficili” e “Canzone triste” con la musica di Sergio Liberovici

Con l’invito a leggere il racconto, noi abbiamo deciso di riportare, di seguito, il testo del canto.

Erano sposi. Lei s’alzava all’alba
prendeva il tram, correva al suo lavoro.
Lui aveva il turno che finisce all’alba
entrava in letto e lei n’era già fuori.
 Soltanto un bacio in fretta posso darti
bere un caffè tenendoti per mano.
Il tuo cappotto è umido di nebbia.
 Il nostro letto serba il tuo tepor.
Dopo il lavoro lei faceva spesa
-buio era già – le scale risaliva.
Lui in cucina con la stufa accesa,
 fanno da cena e poi già lui partiva.
Mattina e sera i tram degli operai
portano gente dagli sguardi tetri;
di fissar la nebbia non si stancan mai
cercando invano il sol, fuori dai vetri.
Soltanto un bacio in fretta posso darti
bere un caffè tenendoti per mano.
Il tuo cappotto è umido di nebbia.
 Il nostro letto serba il tuo tepor.

https://www.ildeposito.org/canti/canzone-triste

Questa canzone è tra le più belle tra quelle prodotte dai “Cantacronache”, gruppo di intellettuali, musicisti e scrittori che, a Torino tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, decisero di “evadere dall’evasione”, creando un nuovo modello di canzone che affrontasse tematiche sociali e politiche e fosse di rottura rispetto alle canzoncine sanremesi tutte cuore amore e fiori. La registrò Margot Galante Garrone, una delle voci di riferimento del gruppo.  Alla produzione dei Cantacronache, fondati Sergio Liberovici e Michele Straniero, presero diversi nomi illustri. Ci piace ricordare almeno quelli di Emilio Jona, Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi, Umberto Eco e Gianni Rodari.

“Canzone triste”, nello specifico, così come “L’avventura di due giovani sposi”, ci spinge a riflettere sul mondo del lavoro contemporaneo. Se ieri a dividere i due amanti erano i turni in fabbrica oggi sono la produttività oraria, i tempi di consegna del commercio telematico, i turni nei call center. E la vita se ne va nell’alienazione del lavoro, straniante e malato di capitalismo compulsivo, e del nostro amore resta solo il tepore delle lenzuola in un letto vuoto.

Roberto Deiana

Foto di Free-Photos da Pixabay