5 COSE DA NON PERDERE A CAGLIARI

Cagliari, una capitale del Mediterraneo a misura d’uomo. 

Vivere la città è il modo migliore per conoscerla, perché visitarla e basta non è mai sufficiente. Ecco perché scegliere di infilarsi nelle viuzze fuori dal circuito più turistico o fermarsi a parlare con gli abitanti di quel luogo sono alcune delle cose che contribuiscono a vivere un’esperienza diversa nel posto che stiamo visitando. Oggi cercherò di suggerirvi 5 attività da non perdere in città, 5 cose da fare che lasceranno un segno al vostro passaggio a Cagliari. 

1.Arte

Cagliari è una città d’arte; modesta forse, ma io credo che sia un dato soggettivo. La città è ricca d’arte sia nei Musei che nelle strade; è allora imperdibile un giro nei principali quartieri che danno spazio ai colori degli street artist: il quartiere Santa Teresa a Pirri, la Galleria del Sale lungo il canale di San Bartolomeo a Sant’Elia e via San Saturnino a Villanova. Dopo, un salto alla Galleria comunale d’arte, che ha sede nei giardini pubblici, è d’obbligo. Qui è possibile perdersi tra le linee e i colori di un giovane Boccioni ante futurismo, viaggiare tra ombre e colori pastello morandiani e chiudere con una intensa esperienza di fronte alla madre dell’ucciso dell’artista nuorese Francesco Ciusa.

2. Natura

La Sella del Diavolo è un luogo dal nome leggendario, uno dei tanti colli calcarei della città dai quali godersi il panorama. Arrivare in cima è molto semplice, si arriva verso Calamosca con il bus n°5. Da qui a piedi, di fronte all’ingresso dell’hotel Calamosca dove inizia un sentiero che permette di arrivare negli affacci panoramici, al tempio di Astarte, alla torre dei segnali e in una comoda zona pic-nic dove rilassarsi prima di riprendere il cammino. Lungo il sentiero si trovano diverse specie endemiche e piante della macchia mediterranea. Vale la pena andarci anche a dicembre, unico mese in cui il colle si ricopre di bellissimi iris azzurri. 

3. Eno-gastronomia

Difficilmente in città si rimane delusi dal cibo. Nei quartieri storici si trovano le principali trattorie e i ristoranti dove mangiare alcuni dei piatti tipici della tradizione locale. La tradizione gastronomica di Cagliari è legata alla presenza del mare; è quindi il pesce uno dei piatti tipici. Da non perdere la burrida: un piatto a base di gattuccio e cucinato con il fegato dello stesso pesce, noci tritate e aceto. Da novembre ad aprile è imperdibile la stagione dei ricci: nella piccola pineta di “Su Siccu” è possibile mangiarli freschi con il pane e un ottimo bicchiere di Nuragus fresco. 

Non ci sono cantine vinicole della città di Cagliari, mentre ne troviamo tante nei dintorni. Nell’area geografica del Parteolla ci sono decine di piccoli, medi e grandi viticoltori. Arrivarci è semplice e quasi tutte offrono la possibilità di fare la visita agli impianti e di degustare i vini accompagnati da ottimi prodotti locali. Tra le cantine suggeriamo: Antonella Corda e Cantina Audarya a Serdiana, Cantina Lecis a Soleminis. 

4. Archeologia

La tracce più antiche della frequentazione umana a Cagliari risalgono al Neolitico, ma per avere le testimonianze del primo insediamento urbano dobbiamo attendere la dominazione fenicio-punica. Diverse le testimonianze degne di nota e imperdibili, una su tutte la necropoli di Tuvixeddu (ingresso gratuito), un’area cimiteriale con cavità ipogeiche scavate nel calcare e realizzate da punici e romani. 

Nel quartiere medievale di Marina, nella zona del porto, è presente un’altra area di notevole interesse archeologico scoperta durante dei lavori di restauro sotto la pavimentazione della chiesa di Sant’Eulalia. L’area si estende per 900 mq e offre la possibilità di scoprire le strutture legate ai mutamenti del centro abitato dal IV a.C. al XIX secolo d.C.

5. Tramonto

I tramonti sono una cosa seria. Ci sono diversi punti della città da cui godersi il tramonto: al Poetto, nella spiaggia a 10 minuti dal centro città è ideale farlo durante l’estate, sorseggiando un drink in uno dei baretti del lungomare; al parco di Molentargius, magari di fronte a una delle vasche dove i fenicotteri rosa cercano senza sosta e quasi in modo compulsivo del cibo; nel quartiere di Castello, dal Bastione di Saint Remy o dal Bastione di Santa Croce. Ultimo, ma non certo per importanza, nel lungo porto accompagnati dal garrito dei gabbiani e per i più fortunati dai fischi dei delfini. 

Valerio Deidda