Guide di Contastorie. Rovistando tra le bellezze della Marmilla: Casa Zapata di Barumini

Barumini: chi di noi non associa il paese a Su Nuraxi quando si pensa a cosa visitare o a qualcosa di memorabile? Ed è proprio per questo motivo che oggi vi racconto di Casa Zapata! Quanti di voi la hanno visitata concorderanno con me nel dire che vale la pena di scoprirla.

Casa Zapata è stata, come dice il nome stesso, la dimora della famiglia nobiliare aragonese degli Zapata. A metà del XI sec., Don Azor Zapata acquisì la baronia di Las Plassas, Villanovafranca e Barumini in cui, alla fine dello stesso secolo, fece costruire la villa, sede baronale e dimora del feudatario. La residenza subì numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Al palazzo a due piani con giardino furono aggiunti, agli albori del XX sec., due strutture che ospitavano i magazzini, le stalle e la casa del fattore. Giunti al 1980, Donna Concetta Ingarao Zapata, ultima rappresentante della dinastia, muore senza eredi diretti, segnando il declino della casata. Sette anni più tardi il Comune acquista la proprietà e comincia i lavori di ristrutturazione allo scopo di realizzare un museo in cui custodire l’archeologia, le tradizioni e gli usi del territorio.

Nessuno però si sarebbe mai aspettato di trovare un tesoro di straordinaria bellezza e grandezza sotto e dentro il palazzo. Come molte scoperte, infatti, rimuovendo il pavimento emersero le tracce di un altro edificio, decisamente più antico: un nuraghe trilobato, costruito con un’elegante marna locale. Il complesso sembra essere stato costruito, nel suo assetto originario, durante il Bronzo recente; consta di due cortili e un doppio antemurale. In prossimità vi era inoltre un villaggio. È difficile, allo stato attuale degli studi, avere un quadro preciso dell’estensione e della planimetria di quest’area durante l’Età del Bronzo.

Quello che possiamo subito notare entrando nel palazzo è l’encomiabile lavoro di valorizzazione apportato dall’architetto Pietro Reali. Il suo studio permette a noi visitatori di visitare e scoprire due realtà temporali in un unico momento. Vi troverete a passeggiare sopra le rovine del nuraghe e a osservare i reperti archeologici ritrovati nelle diverse campagne di scavo a Su Nuraxi, il tutto custodito dal palazzo medioevale. È poi importantissimo sottolineare che questo è un nuraghe visitabile senza difficoltà alcuna da chiunque abbia difficoltà motorie.

Benché questa sia la parte più interessante del museo, una visita anche alle altre sezioni è doverosa. All’ingresso, partendo dalla biglietteria, si parte dalla vita e la storia delle launeddas, strumento musicale di tradizione sarda, fino a raggiungere una selezione dell’archivio Zapata. Infine, nell’edificio tra la biglietteria e il palazzo si possono riscoprire mestieri e quotidianità della Sardegna agro-pastorale attraverso l’esposizione di oggetti che furono d’uso comune.

La visita a Casa Zapata è inclusa nel biglietto per Su Nuraxi, quindi, a maggior ragione, perché non cogliere l’occasione?! 

Scriveteci le vostre impressioni dopo che sarete andati a visitarlo, o se vi è già capitato di scoprirlo!

Autore: Isabella Atzeni